Residui come quelli prodotti ad esempio dalla molatura delle lenti, non possono essere conferiti nella raccolta degli urbani, ma depurati con appositi filtri e avviati a corretto smaltimento o all’eventuale processo di riciclaggio, tramite raccolta e trasporto da parte di società autorizzate. La legislazione vieta, inoltre, la diluizione con acqua del rifiuto liquido o solido - come nel caso dei fanghi -. La lavorazione delle lenti produce uno scarto acquoso che può contenere residui metallici (ferro, rame, zinco), idrocarburi e importanti quantità di solidi sospesi (policarbonato etc). Questo scarto determina frequentemente il superamento dei valori limite delle acque scaricate in rete fognaria e in acque superficiali, e di conseguenza la necessità di un corretto smaltimento.
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